In ventiquattro ore una violenta aggressione e un caso di minacce di morte. Vittime designate, qualcuno direbbe predestinate, gli uomini della Polizia penitenziaria di Enna. Stamattina un assistente capo è stato aggredito da un detenuto, mentre ventiquattro ore fa un altro detenuto aveva minacciato di morte gli agenti. La segreteria provinciale USPP Unione Sindacati Polizia Penitenziaria di Enna, definisce quello commesso dal detenuto un “atto vile e crudele”.
Un detenuto che viene definito dall’Unione dei sindacati della polizia penitenziaria “pericoloso”, al termine del colloquio con i familiari, ha aggredito violentemente l’operatore della Polizia Penitenziaria, che in quel momento si trovava da solo a gestire la sala colloqui.
Grazie al provvidenziale intervento di alcuni detenuti che si trovavano presenti al momento del fatto, e successivamente all’aiuto dei colleghi dell’assistente capo si è evitato il peggio, poiché il detenuto, un siciliano, andato in escandescenza, con violenza e senza mollare la presa avrebbe inveito nei confronti del poliziotto, che ha dovuto fare ricorso al Pronto Soccorso di Enna assieme al collega intervenuto in suo aiuto. Entrambi poi sono stati dimessi con diversi giorni di prognosi.
“Siamo stanchi di subire – spiegano i sindacalisti –. Siamo stanchi di questo sistema impotente, servono misure e provvedimenti seri, affinché venga garantita la sicurezza dei Poliziotti Penitenziari, vittime di un sistema che va sempre più allo sfacelo. La gestione ed il controllo di questi soggetti particolari deve essere eseguita in Strutture adatte con la presenza di Personale specializzato, il trasferimento di un soggetto pericoloso non risolve il problema, bensì lo sposta in un altro Carcere”.
“Quella che poteva essere una soluzione, ovvero, l’istituzione delle REMS Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza, dopo la scelta scellerata di chiudere gli O.P.G. Ospedali Psichiatrici Giudiziari, è stato un fallimento totale, poiché sono inadeguati ed insufficienti. Oramai si lavora in emergenza e non più in sicurezza gli Agenti della Polizia penitenziaria rischiano la vita ogni giorno, prestano servizio in situazioni di estrema criticità, le loro forze sono allo stremo e l’Amministrazione chiede ancora sacrifici con continue richieste di turni di servizio massacranti, con il ricorso perenne al lavoro straordinario per sopperire alla vacanza organica di 30 unità di Polizia solo nel Reparto di Enna e 17mila a carattere nazionale e l’espletamento del turno di lavoro in più posti di servizio, come se avessimo il dono dell’onnipresenza”.
Il Consigliere Nazionale Filippo Bellavia esprime massima solidarietà ai colleghi, vittime dell’indegna aggressione, e nel chiedere l’intervento delle Segreterie Regionale e Nazionale, dichiara lo stato di agitazione, preannunciando sin da subito azioni di protesta con un sit-in, l’astensione della mensa di servizio, “e se ciò non bastasse – conclude – ci attiveremo con l’auto/consegna in Caserma”.
(N.B.: la foto è un’immagine di repertorio non scattata alla casa circondariale di Enna)