Enna – Foto e chat a sfondo sessuale. Sono decine e decine quelle nei supporti informatici sequestrati della squadra mobile di Enna e Ferrara a don Giuseppe Rugolo. Dalle intercettazioni, sulle quali hanno riferito gli ufficiali di P.G., emerge che tra i prelati della Diocesi di Piazza Armerina fosse diffuso il pensiero che fossero in corso intercettazioni. L’analisi dei dati informatici conferma che il sacerdote intratteneva rapporti sessuali con giovani, anche a seguito del suo trasferimento a Ferrara, nonché con giovani che erano stati suoi alunni presso istituti scolastici di Enna. Tra il materiale rinvenuto tantissime chat e foto a sfondo sessuale con giovani ragazzi. Rugolo avrebbe intrattenuto rapporti sessuali con un prete della stessa Diocesi di Piazza Armerina, con il quale valutava le sue capacità di adescamento ai danni della vittima che poi lo avrebbe denunciato.

Da una registrazione eseguita dallo stesso Rugolo, nel corso di un incontro con il vescovo Rosario Gisana, viene fuori come quest’ultimo sarebbe stato disponibile a elargire somme di denaro per soddisfare le esigenze di natura economica dell’imputato. Rugolo sarebbe stato costantemente informato delle iniziative legali della vittima da parte della Diocesi. Lo confermerebbe il fatto che, tra i file rinvenuti all’interno dei supporti informatici sequestrati, è stata rinvenuta la denuncia consegnata dalla vittima nelle mani del Vescovo, che avrebbe dovuto avere natura strettamente riservata.