“Garantire la salute psicofisica delle persone è un dovere dello Stato che i governi negli ultimi 20 anni stanno eludendo. La Fp Cgil, in questi mesi, si è mobilitata per garantire assunzioni, contratti e adeguati finanziamenti per il Fondo sanitario nazionale. Continueremo la nostra mobilitazione e sosteniamo la denuncia dei Direttori dei Dipartimenti di salute mentale (Dsm)”.

Così il neo Segretario Generale della Funzione Pubblica Cgil di Enna Alfredo Schilirò, sostiene la lettera appello per chiedere ‘iniziative concrete ed immediate per ricucire la rete pubblica dei Dipartimenti Salute Mentale , sempre più sfilacciata’, firmata da 91 direttori dei Dipartimenti di salute mentale e rivolta, tra gli altri, al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, e al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.​

Considerato l’aumento del disagio mentale nel nostro Paese, in particolare tra gli adolescenti e la mancata possibilità di adeguate risposte – Afferma il Sindacalista della Funzione Pubblica di Enna –  è un dovere etico e morale mobilitarsi per rafforzare e riformare i dipartimenti di salute mentale.

Problematiche di tal genere sono presenti anche nel territorio ennese dove il disagio psico-sociale e la povertà educativa crescono costantemente.

Il fenomeno dei suicidi è in aumento e il consumo di sostanza stupefacenti sfocia in disturbi mentali.

Le condizioni drammatiche nelle quali stiamo sempre più scivolando consentono ai Dipartimenti di Salute Mentale di erogare ormai con estrema difficoltà le prestazioni che, invece, dovrebbero essere garantite dai Livelli Essenziali di Assistenza.

Tra le iniziative richieste nella lettera, ha spiegato Schilirò, anche quella di rilanciare percorsi psicoterapeutici, per realizzare una salute mentale comunitaria che possa dare risposte integrate ai diversi aspetti psicologici e sociali.

Per la Fp Cgil, – conclude il Segretario Schilirò – così come sottolineato nella lettera dei Direttori, serve un piano straordinario di assunzioni per articolare risposte di salute di prossimità, a partire dalle scuole e dalle università, dai luoghi dove la gente vive e lavora. Sono necessarie risorse economiche e di personale ed è necessario avviare delle convenzioni tra le Istituzioni, le Università e il mondo del Terzo Settore per la presa in carico, la prevenzione, la cura e la riabilitazione della cittadinanza.