Enna. “Il governo ha recentemente annunciato di aver approvato in Consiglio dei Ministri il disegno di legge sulla autonomia differenziata. Da una prima lettura di quello già circolato, ci conferma tutte le nostre preoccupazioni e tutte le criticità del progetto governativo. Sappiamo e conosciamo tutti, i divari attualmente esistenti tra Nord e Sud, così come sappiamo tutti che non ci sono attualmente le risorse utili e necessarie per poter ridurli, così come sappiamo tutti che non si possono trasferire o attribuire le tante materie previste alle regioni, senza nessun coinvolgimento del parlamento”.  Così il segretario provinciale della Cgil Antonio Malaguarnera, sull’iniziativa di questi giorni avanzata dal Cdm.

“La Cgil respinge con forza qualsiasi ipotesi di maggiore autonomia, senza che questa coniughi in modo efficace il principio di solidarietà e di salvaguardia dell’unitarietà dei diritti civili e sociali, senza escludere materie fondamentali e strategiche come l’istruzione e la sanità. Da una lettura dei documenti governativi in circolo, si nota la netta contraddizione, di quello che il governo sostiene a quello che vuole fare, da un lato dice di voler rispettate l’unità economica e sociale del Paese dall’altra si attivano norme che mettono in discussione la stessa unità nazionale del Paese”.

“Il disegno di legge del governo, presentato qualche giorno fa tenta di ridisegnare un nuovo rapporto istituzionale tra stato regioni e autonomie locali, ma anche tra istituzioni e cittadini, solo attivando semplici procedure amministrative, evitando – e questo è molto grave – qualsiasi confronto con le parti sociali, senza il minimo coinvolgimento dei cittadini, estrapolando da ogni sua prerogativa istituzionale il Parlamento, limitandolo ad una semplice ratifica degli atti prodotti. Per quanto ci riguarda, la Cgil continuerà a contrastare questo, così come altri provvedimenti che favoriscano o incentivino la frammentazione dei diritti sociali civili e che servano a dividere o spaccare l’Italia, saremo sempre attivamente impegnati a vigilare e a mobilitarci affinché questo non avvenga e per rivendicare tutte le misure necessarie volti a ridurre tutte le disuguaglianze già esistenti, evitando di crearne di nuove”.