di Josè Trovato

LEONFORTE. Il sindaco di Leonforte Carmelo Barbera ha presentato un esposto alla Procura di Enna a seguito dell’articolo di EnnaOra pubblicato la mattina di Pasqua, in cui si dà conto delle voci di paese secondo cui, in città, qualcuno starebbe tentando di “precettare” per il voto i dipendenti della propria azienda, costringendoli a votare per un candidato al consiglio comunale. Come si ricorda il pezzo in questione non precisava se la persona in questione, colei a cui viene attribuito ciò, sia un imprenditore, un commerciante, un manager, un coltivatore o un direttore d’azienda, proprio perché la scelta di non rendere identificabili le persone a cui tali comportamenti vengono attribuiti è assoluta. Nessuno ha la benchè minima intenzione di accusare ingiustamente qualcuno sulla base di frasi dette e non dette, di un chiacchiericcio o (chi lo sa?) magari di vere e proprie calunnie. I corvi, si sa, sono sempre in agguato. Va ribadito anche in questa sede che quanto scritto è tuttora oggetto di racconti di strada, impossibili da riscontrare e pertanto riportati come tali.

Accendere i riflettori dell’opinione pubblica su questo rischio, questa ipotesi, questo sospetto, ad ogni modo non fa certo male. Scrive il sindaco nel suo esposto: “Lo scrivente, in data 9 aprile u.s., apprendeva, a mezzo stampa, che alcuni dipendenti di una non precisata impresa operante sul territorio “sarebbero stati indotti a non candidarsi e a non sostenere alcun candidato in vista delle prossime elezioni amministrative”. In ragione di quanto si apprende dalla lettura del predetto articolo, i dipendenti della succitata azienda sarebbero “già stati precettati e il loro voto già previsto per un candidato, o una candidata, specifici”. Fermo restando, dunque, che dal tenore dell’articolo non si evincono né soggetti né circostanze precise e, come precisato dall’autore dello stesso, si tratta mere di ipotesi, appare di tutta evidenza che, se le circostanze di cui sopra dovessero corrispondere a fatti concreti, si tratterebbe di gravi ipotesi di reato che, peraltro, rischierebbero di inficiare il regolare andamento delle elezioni prossime”.

Anche il sindaco, insomma, concorda con il tenore del nostro articolo: saranno solo leggende metropolitane, ma se fosse vero sarebbe gravissimo.