L’identità professionale
Il web è caratterizzato da contenuti veloci, sponsorizzazioni rapide e post che sembrano avere tutte le caratteristiche del modello usa e getta. In una situazione di questo tipo, distinguersi come professionisti richiede qualcosa di diverso: coerenza, contenuto di valore e autorevolezza costruita nel tempo. La differenza tra SEO e ADV non fa riferimento esclusivamente a una questione tecnica. Si tratta di una vera scelta strategica che mostra la qualità dell’identità che si vuole comunicare. Chi aspira a farsi riconoscere per competenza e impegno dovrebbe sapere fin da subito da che parte stare.
SEO: visibilità che dura nel tempo attraverso l’autorevolezza
Ottimizzare un sito per i motori di ricerca vuol dire costruire fondamenta solide. A differenza della pubblicità a pagamento, la SEO non scompare appena termina il budget. Anzi, funziona nel tempo: un buon articolo può continuare a portare traffico per mesi o anni, se ben scritto, utile e aggiornato.
Ma cosa si intende davvero per SEO? La Search Engine Optimization comprende tutte quelle pratiche che rendono un contenuto facilmente comprensibile da Google, per un migliore posizionamento. Tra queste ci sono:
- l’utilizzo corretto delle parole chiave;
- l’organizzazione del testo con titoli (H1, H2, H3);
- la creazione di contenuti originali e approfonditi;
- il corretto uso dei link interni ed esterni;
- la leggibilità, che influisce sul tempo di permanenza dell’utente.
Un professionista che decide di costruire il proprio posizionamento online attraverso un blog personale o su un portale specializzato, come Il blog dei professionisti, ha la possibilità di farsi conoscere per ciò che sa davvero.
Per esempio, un avvocato può scrivere guide e approfondimenti come nel caso della rinuncia immobiliare abdicativa, in grado di intercettare domande particolari degli utenti, con risposte precise e accessibili. E un contenuto del genere, se ben posizionato, può generare fiducia, oltre che contatti da parte di utenti interessati ai servizi offerti.
Il blog dei professionisti, in particolare, si propone come punto di riferimento per articoli tematici, scritti da avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e da chiunque voglia costruire un’identità digitale autentica.
Diversamente dagli annunci a pagamento, che dipendono da budget e algoritmi, i contenuti testuali ben realizzati non hanno scadenza. Anzi, possono guadagnare valore nel tempo, man mano che vengono letti, condivisi e citati.
È anche una questione di percezione. Chi arriva su un sito e trova una serie di articoli ben scritti, approfonditi e aggiornati, è portato a fidarsi di più. Percepisce l’impegno, la preparazione, l’attenzione al dettaglio. Oltre alla possibilità di farsi trovare facilmente su Google e sugli altri motori di ricerca, si tratta di incoraggiare chi legge a restare, a seguire e a tornare.
La scrittura, quindi, può essere considerata come un investimento senza intermediari: è il professionista a metterci la faccia, le idee, la visione. Non c’è un filtro pubblicitario che prepara un messaggio da promuovere, c’è solo l’autenticità di chi condivide il proprio sapere. E in un insieme di voci indistinte questa autenticità è ciò che può essere determinante.
ADV: visibilità veloce, ma è conveniente?
La pubblicità online, specialmente quella su social o tramite Google Ads, può sembrare la via più semplice. Appare subito, ha un impatto immediato, porta clic. Ma c’è un rovescio della medaglia: finito il budget, svanisce tutto. E ciò che rimane, spesso, è solo un’impressione.
Il sistema di ADV funziona bene in ambiti commerciali dove conta la quantità, come il lancio di un prodotto o una promozione a tempo. Ma, per un professionista che intende costruire fiducia, questa strategia è limitata. I messaggi pubblicitari, per natura, semplificano. E la semplificazione estrema, in certi ambiti, rasenta la superficialità.
C’è poi un altro aspetto da non sottovalutare: la comunicazione video. I reel, gli short, i filmati brevi su TikTok. Tutti strumenti ottimi per l’intrattenimento della massa, ma raramente adatti a veicolare contenuti di “spessore”. Non esistono scorciatoie per chi vuole essere riconosciuto per il proprio valore. Il contenuto scritto, invece, consente profondità e analisi. Chi scrive bene dimostra di aver studiato. E questo è già un filtro naturale per chi cerca qualità.
Costruire autorevolezza: strumenti utili e strategie
Una delle domande più frequenti tra chi gestisce un sito personale o scrive articoli è: come capire se sto costruendo davvero autorevolezza? Due strumenti possono tornare utili, anche solo per curiosità o come parametro iniziale:
- lo strumento Authority Checker di Semrush, gratis con un limite di tre ricerche al giorno, permette di misurare il livello di autorità percepita di un sito. Un dato utile per capire se i contenuti pubblicati stanno contribuendo alla reputazione complessiva;
- il tool di Ahrefs per verificare gratuitamente la DA di un sito (Domain Authority) restituisce un’indicazione sintetica sull’affidabilità di un dominio rispetto ai concorrenti. Più la DA è alta, maggiore è il valore che Google tende ad attribuire al sito nei risultati di ricerca.
Entrambi questi strumenti sono facili da usare e possono rappresentare un piccolo incentivo per migliorare la qualità dei contenuti scritti, monitorando l’efficacia del proprio lavoro nel tempo.