Modello 730/2023 redditi 2022. Oneri deducibili e detraibili. Differenza. L’assegno unico universale.
La dichiarazione dei redditi tramite il modello 730 per l’anno 2023, che si riferisce ai redditi dell’anno precedente, il 2022, comporta la gestione accurata di oneri deducibili e detraibili, elementi chiave per l’ottimizzazione del carico fiscale del contribuente.
La comprensione della distinzione tra queste due grandi “macro famiglie” di oneri è fondamentale.
Quali sono le differenze tra onere deducibile e detraibile?
L’ottimizzazione fiscale per il contribuente, nel contesto della dichiarazione dei redditi, richiede la comprensione delle differenze tra gli oneri deducibili e detraibili.
Questi strumenti, pur avendo lo stesso obiettivo finale di ridurre il carico fiscale, operano in modalità distinte; le deduzioni si applicano riducendo direttamente il reddito imponibile in proporzione alle spese sostenute o entro limiti massimi prefissati; le detrazioni, invece, agiscono riducendo l’IRPEF lorda e si calcolano come una percentuale delle spese sostenute, rispettando eventuali soglie massime.
Dichiarazione 730/2023. Quali sono le spese detraibili al 19%
Procedendo con l’analisi delle diverse categorie di spese che influenzano il calcolo delle detrazioni del 19%, si evidenziano particolari tipologie di esborsi ospitate nel modello 730/2023; tra queste, le principali e più diffuse sono:
-Le spese per prestazioni sanitarie, che comprendono le spese generali per la salute, quelle destinate ai familiari a carico (e a familiari non a carico affetti da malattie esenti da tassazione).
-Le spese sostenute per interessi passivi su mutui ipotecari per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa.
-Le spese connesse all’istruzione, sia per percorsi di istruzione non universitari che per quelli universitari.
-Le spese funerarie.
-I costi per servizi di asilo nido.
-Le parcelle veterinarie per la cura degli animali domestici.

Tra gli oneri detraibili, vi sono poi spese che danno diritto a una percentuale maggiore di detraibilità: le erogazioni liberali a Onlus, per le quali la detrazione è del 30%. Inoltre è prevista la detrazione per i contributi finanziari destinati ai partiti politici; questi ultimi sono stati soggetti, in passato, all’abolizione del finanziamento pubblico.
Dichiarazione 730/2023: le spese deducibili
Nella sezione II del modello 730 per l’anno fiscale 2023, sono elencate dettagliatamente le voci di spesa e gli oneri ammessi alla deduzione dal reddito totale del contribuente. Questa parte della dichiarazione dei redditi comprende una vasta gamma di contributi e spese, sicuramente di rilevante importanza per la riduzione dell’imponibile fiscale.
Sono ammesse alla deduzione:
-I versamenti previdenziali e assistenziali, sia obbligatori che facoltativi, effettuati agli enti di previdenza di appartenenza;
-L’assegno periodico versato al coniuge, in caso di separazione legale; lo stesso, conseguentemente, deve essere dichiarato come reddito percepito dal coniuge beneficiario e assoggettato, dallo stesso, a tassazione ordinaria;
-I contributi versati per il personale impiegato in servizi domestici e assistenziali;
-Le donazioni a favore di enti religiosi riconosciuti;
-Le spese mediche sostenute per assistenza dalle persone con disabilità;
-I contributi e i premi versati a forme pensionistiche complementari;
-Le erogazioni liberali in denaro o in natura verso ONLUS, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, e enti del terzo settore; queste godono del privilegio di scelta, da parte del contribuente, se essere destinate alla deduzione oppure alla detrazione d’imposta.
Dichiarazione 730/2023: detrazioni familiari a carico e assegno unico universale AUU.
Nella sezione dedicata ai “Familiari a carico” del modello 730 per l’anno 2023, i contribuenti sono tenuti a riportare le informazioni relative ai familiari che, nel corso del 2022, sono stati economicamente dipendenti da loro, al fine di accedere alle detrazioni fiscali previste per il coniuge, i figli e altri parenti a carico.
Per essere riconosciuti come fiscalmente a carico, i familiari devono aver percepito, nel 2022, un reddito totale non superiore a € 2.840,51, al netto degli oneri deducibili. Tuttavia, per i figli che non hanno superato i 24 anni di età, il limite di reddito consentito per essere considerati a carico è elevato a € 4.000,00, sempre al netto degli oneri deducibili.
Tra i soggetti che possono essere qualificati come a carico del contribuente, indipendentemente dalla convivenza o dalla residenza all’estero, si annoverano:
-Il coniuge, tranne sia legalmente separato;
-I figli, inclusi quelli adottivi, affidati o in affidamento preadottivo.
-In aggiunta, altri parenti possono essere considerati fiscalmente a carico se convivono con il contribuente, nei limiti del reddito indicato:
I nipoti diretti dei figli;
I genitori;
I generi e le nuore;
I suoceri;
I fratelli e le sorelle, sia consanguinei che unilaterali;
I nonni e le nonne.
Queste disposizioni consentono ai contribuenti di individuare chiaramente quali familiari possano essere inclusi nella dichiarazione come fiscalmente a carico, sfruttando così le opportunità di detrazione fiscale offerte dalla normativa per il sostegno dei familiari che dipendono economicamente da loro.
La detrazione per familiari a carico non è di valore fisso ma è correlata al reddito complessivo dichiarato dal contribuente, decrescendo in relazione al suo importo.
Un’importante novità, in tema di figli a carico, è rappresentata dalla nuova normativa riguardante l’assegno unico universale (AUU); questo, erogato mensilmente direttamente dall’INPS a partire dal mese di marzo 2022, ha sostituito il precedente assegno per il nucleo familiare e le detrazioni per figli a carico di età inferiore a 21 anni; viene erogato a tutti i  nuclei familiari per ogni figlio minore e per ciascun figlio maggiorenne sino al  compimento del ventunesimo anno di età, a condizione che:
-Stia frequentando un corso di formazione scolastica o un corso di laurea;
-Stia svolgendo un tirocinio o un’attività di lavoro, con un reddito complessivamente inferiore a 8.000,00 euro annui;
-Sia disoccupato, ma in cerca di un lavoro presso i servizi per l’impiego;
-Stia svolgendo il servizio civile universale.
L’ammontare dell’assegno unico universale varia in base a:
-eventuali condizioni di disabilità dei figli.
-età e numero dei figli.
-ISEE del nucleo familiare, in corso di validità al momento di presentazione della domanda.